Da un estratto De " I Mille Di Sgarbi" Castiglion Fiorentino
"Permesso! Entro con lo sguardo nello studio di Tiziana Leobruni: immagini vere e immagini dipinte. Dialogano tra loro, si comprendono, si completano vicendevolmente. La finzione dell'arte rende irreale qualsiasi oggetto, tutto si veste di luce. Uno sguardo fugace non mi basta più. Cerco di essere più attento a quelle immagini che mi circondano. Vengo catturato dalla pittura di Tiziana. Mi lascio trasportare dalla suadenza delle cromie, dall'odore o profumo dei pigmenti, dalla composizione armonica. Forse un classico: il corpo dipinto si fà sempre più presente, svela il velo della pennellata, una perfetta anatomia. Improvvisamente mi appaiono le figure di Botticelli, di Donatello, di Andrea del Castagno. Ma da dove nasce la scelta di queste icone? Lo possiamo scoprire dal percorso che Tiziana Leobruni ha condotto negli ultimi anni. Una poetica nata da una ricerca sui linguaggi dell'arte. Si riconosce. SI riflette atraverso la superficie della Sua pittura. Danza assieme al suo pennello. Colora tele che si fanno palcoscenico " (Rinaldo Novali Lizzano in Belvedere 20/11/2020)
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